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MESSAGGIO
DI FINE ANNO AGLI ITALIANI
DEL PRESIDENTE PERTINI
Palazzo del Quirinale, 31 dicembre 1979
Miei
cari amici,
eccomi qui per la seconda volta a rivolgervi i miei auguri per
l'anno che sta per sorgere. Ve li rivolgo senza nessuna formalit�,
fuori da ogni norma protocollare, il protocollo, lo sanno i miei
collaboratori, mi d� sempre fastidio, come fossi seduto alla
vostra tavola, alzare con voi il bicchiere, bere alla vostra
salute, alla salute del popolo italiano. e anche alla mia salute.
Il mio pensiero corre in modo particolare in questo momento agli
italiani che sono stati costretti a lasciare l'Italia per andare
all'estero a trovare lavoro. E' un'esperienza che io ho conosciuto
nella mia lontana giovinezza. Ed io so che questi italiani sentono
in questi giorni un desiderio, una nostalgia struggente del loro
Paese, dei loro parenti e dei loro amici.
Io vi rivolgo questi auguri con un animo preoccupato, ma anche nel
mio animo vi sono delle speranze. Sono preoccupato soprattutto per
la disoccupazione che vi � nel nostro Paese, e per la
disoccupazione in modo particolare giovanile. La disoccupazione
giovanile � un campo fertile, amici miei, per la droga e per il
terrorismo.
Per la droga. Io lo so perch� ne ho avvicinati di questi giovani,
giovani che si sentono, perch� senza lavoro, emarginati,
depressi, demoralizzati, mal consigliati. Varcano la soglia dei
cosiddetti "paradisi artificiali", che, poi, invece �
un inferno che porta alla rovina. E pensano in questo modo di
poter trovare un'evasione, ed invece trovano la loro rovina
personale.
Bene, vedete, io mi rivolgo agli anziani, ai genitori, agli
educatori, talvolta basta una parola di comprensione verso questi
giovani depressi, basta una conversazione fatta con loro
amichevolmente per evitare che essi possano varcare la soglia
della droga e, quindi,della perdizione. Sta a voi genitori ed
educatori, stare vicino a questi giovani per salvarli dalla loro
rovina.
Ho detto che � anche un terreno fertile per il terrorismo.
Risulta da informazioni che molti giovani disoccupati che, pur di
guadagnare qualche migliaio di lire, finiscono per diventare dei
cooperatori, dei collaboratori dei terroristi. E quindi anche
questa � un'altra strada che per i giovani significa la loro
perdizione.
Mi preoccupa il terrorismo, il terrorismo che in modo spietato si
� scatenato nel nostro Paese. Penso in questo momento alle forze
dell'ordine, carabinieri e poliziotti, che sono in prima linea in
questa guerra scatenata in Italia dal terrorismo e che pagano di
persona. Io vi confesso, amici miei, che non ho pi� l'animo di
recarmi a rendere omaggio ai Caduti, poliziotti e carabinieri che
sono Caduti sotto i mitra dei terroristi. Le corone, i telegrammi
di condoglianze non possono ridare la vita ai morti e non possono
placare il dolore dei vivi.
Ma noi dobbiamo pensare a queste forze dell'ordine cos�
benemerite, e che sono in lotta, ripeto, per difendere noi, per
difendere il popolo italiano e la Patria dalla violenza e dal
terrorismo. Sono in prima linea e siamo in guerra, e quindi si
pensi a dare loro un'indennit� adeguata. Devono essere anche
fornitI di mezzi moderni, attrezzata meglio, devono essere
aumentati gli effettivi, perch� non � pi� ammissibile che
costoro facciano dei servizi defatiganti tali da rendere loro
impossibile, poi, di lavorare, di sorvegliare come dovrebbero
sorvegliare.
Va a queste forze dell'ordine, a questi poliziotti ed a questi
carabinieri, tutta la mia personale solidariet�. Ed il popolo
italiano deve stringersi intorno a loro fraternamente e con molta
riconoscenza. devono sentire costoro questo calore affettivo del
popolo italiano. Sar� per loro un grande conforto e sar� un
premio, anche, per quanto stanno facendo in difesa del popolo
italiano.
Ma io mi vado chiedendo, amici miei, come mai proprio in Italia si
� scatenato questo terrorismo? Si erano gi� verificati atti di
terrorismo in Francia e in Germania, ma ormai il terrorismo �
spento in quelle Nazioni. Come mai invece si � scatenato qui in
Italia, e continua in Italia?
Io ho fatto delle mie considerazioni, che possono essere anche
infoNdate, le sottopongo al vostro esame. L'Italia, vedete, � un
ponte che unisce l'Europa all'Africa e al Medio Oriente. Quindi un
ponte, da un punto di vista strategico, molto importante. Orbene,
se per dannata ipotesi i terroristi dovessero destabilizzare il
sistema democratico nel nostro Paese, sarebbe un grave danno per
noi, ma sarebbe un danno anche per tutta l'Europa e per la pace
nel mondo. A mio avviso, qui posso anche sbagliarmi, � un'ipotesi
mia personale, e ve la offro come tale, la centrale del terrorismo
non � in Italia, � all'estero.
Chiedetevi, come mai nei covi che vengono scoperti
dall'antiterrorismo non si � mai trovata un'arma di marca
italianA? si sono sempre trovate marche, armi di marche straniere.
Dunque vi � qualcuno che ha interesse a destabilizzare la nostra
democrazia, non soltanto per portare un danno all'Italia, ma per
recare un danno all'Europa intIera e quindi mettere in pericolo la
pace nel mondo.
Oggi l'antiterrorismo, bisogna riconoscere, che ha avuto dei
successi. D� una grande attivit� e con dei risultati positivi.
Per� nessuna caccia alle streghe. Si applichi rigorosamente la
legge senza mai violarla, senza mai valicare i confini stabiliti
rigorosamente dalla Carta Costituzionale.
Il popolo italiano, e qui � un esempio che d� agli stranieri,
che dovrebbero prenderne atto, ha dimostrato la sua ferma volont�
di resistere al terrorismo.
Il popolo italiano sta facendo barriera contro il terrorismo per
difendere la democrazia e la Repubblica, per difendere questa
Repubblica che non c'� stata donata su un piatto d'argento, ma
che ce la siamo conquistata noi dopo una lunga lotta di vent'anni
contro il fascismo e dopo due anni di guerra contro il
nazifascismo.
Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale, amici che mi
ascoltate, stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza,
Quindi la Repubblica � una conquista nostra e dobbiamo
difenderla, costi quel che costi. Ma dobbiamo difenderla anche
dalla corruzione. La corruzione � unA NEMICA della Repubblica. E
I corrotti devono essere colpiti senza nessuna attenuante, senza
nessuna piet�. E dare la solidariet�, per ragioni di amicizia o
di partito, significa diventare complici di questi corrotti. E
l'esempio, soprattutto, in questo deve darlo la classe dirigente,
ed in primo luogo, naturalmente, chi vi parla in questo momento.
Ecco perch� noi dobbiamo e vogliamo difendere la Repubblica. La
vogliamo difendere, ripeto, per non perdere, perch� il nostro
popolo non sia ricacciato indietro di 50 anni, vogliamo difenderla
la Repubblica perch� non vogliamo che i nostri giovani debbano
conoscere l'amara esperienza che abbiamo conosciuto noi.
Io credo nella nostra giovent�, a differenza di molti anziani che
in questo momento mi ascoltano. La stragrande maggioranza della
nostra giovent� � politicamente e moralmente sana. Vedete, amici
miei, io ho instaurato al Quirinale lo stesso metodo che avevo
instaurato alla Camera dei Deputati quando ne ero Presidente. Cio�
io ricevo qui al Quirinale scolaresche; giovani ne ho gi�
ricevuti - in questi mesi E in questi anni che sono qui alla
Presidenza della Repubblica - diciotto mila studenti, di tutte le
classi e di tutte le Regioni.
Ebbene da questi giovani io mi sono sempre sentito e mi sento
porre delle domande molto serie. Non faccio loro dei discorsi,
intreccio con loro una conversazione, un dialogo, come fossimo
antichi amici, e ci riesco sempre. Ed allora ecco perch� io mi
sono persuaso che la nostra giovent� � molto sana. E' vero sono
giovani, non possono avere la mentalit� degli anziani, ed � un
errore grave che compiono gli anziani, siano essi genitori o
educatori, di voler imporre ai giovani la loro mentalit� di
anziani. E quindi scavano un solco fra essi e i giovani. Io valico
questo solco E vado incontro ai giovani comprendendo la loro
mentalit� di giovani, che � stata la mia mentalit� quando
giovane ero come loro.
E mi avvicino a loro senza alcuna presunzione, senza alcuna
arroganza, come fossi un loro amico da tanto tempo. E dico ai
giovani questo: giovani, vedete,voi avete le vostre speranze, le
vostre visioni, voi avete un animo puro, noi invece abbiamo la
nostra esperienza. E dovete credermi, giovani, se io vi dico che
questa nostra esperienza � tessuta di molti sacrifici e di molte
rinunce. Abbiamo pagato anche per voi giovani, perch� voi foste
veramente liberi.
Bene, io vi dico: camminiamo di conserva, fianco a fianco,
camminiamo insieme, voi con Le vostre visioni, noi con la nostra
esperienza. Cerchiamo di camminare insieme sul sentiero della
vita. E finch�, vedete, un alito di vita mi animer�, io sar� al
vostro fianco, giovani che mi ascoltate, per aiutarvi a rimuovere
dal vostro cammino gli ostacoli che incontrerete, onde voi
possiate percorrerlo con passo fermo e sicuro.
Io voglio sottoporre umilmente, senza presunzione come � mio
costume, vi voglio sottoporre una mia, alla vostra meditazione
giovani che mi ascoltate, una mia esperienza.
Vedete, quando io ero giovane come voi e mi trovavo in una nuda
cella dell'ergastolo di Santo Stefano, e giorno per giorno vedevo
sfiorire la mia giovinezza, e con la mia giovinezza i sogni pi�
belli che il cuore di un giovane pu� tessere, nonostante questo,
giovani che mi ascoltate, io mi sentivo fiero e orgoglioso, perch�
quella nuda cella era illuminata dalla luce che si irradiava dalla
mia fede politica.
Giovani, se voi volete vivere la vostra vita degnamente,
fieramente, nella buona e nella cattiva sorte, fate che la vostra
vita sia illuminata dalla luce di una nobile idea. Scegliete voi,
liberamente, senza lasciarvi suggestionare da qualcuno. Fate voi
la vostra scelta, purch� questo presupponga, per�, il principio
di libert�, altrimenti dovrete respingerla, per la vostra
salvezza.
Oh, � vero, giovani, le dittature si presentano apparentemente pi�
ordinate, nessun clamore si leva da esse. Ma � l'ordine delle
galere e il silenzio dei cimiteri.
Vedete, giovani, io alla pi� perfetta delle dittature preferir�
sempre la pi� imperfetta delle democrazie. Fate quindi la vostra
scelta, e sia una scelta di libert�, giovani che mi ascoltate.
Ebbene, � con questo animo che io mi rivolgo ai nostri giovani,
perch� in loro credo. E se non credessi, oh anziani che mi
ascoltate, genitori ed educatori, se io non credessi nella nostra
giovent�, dovrei dispErare dell'avvenire della Patria, perch�
non lo rappresentiamo pi� noi questo avvenire, lo rappresentano i
giovani che Mi ascoltano. E quindi io penso al loro domani. E
vorrei che fosse un domani di tranquillit� e di serenit� per la
nostra giovent�.
Eppure questo domani, non dobbiamo nasconderlo, � minacciato da
pericoli di guerra. S�, si vanno oggi tessendo trattati, si vanno
stabilendo, si dice, degli equilibri fRA le due grandi potenze
sulle armi, per quanto riguarda le armi nucleari. Ma gli
equilibri, lo sta a dimostrare la storia, non sono mai stati
duraturi. Basta un atto di follia di qualcuno, basta un errore di
calcolo, che questi equilibri finiscono per crollare.
Ebbene, se questo avvenisse, come io temo possa avvenire, perch�
la pace � molto fragile, e gli ultimi avvenimenti internazionali
stanno a provare il fondamento di questa mia affermazione, la pace
� molto fragile. E se per dannata ipotesi la guerra dovesse
esplodere sarebbe la fine dell'umanit� intera, del nostro
Pianeta.
Se i popoli della terra, coralmente, potessero esprimersi, al di
sopra di ogni differenza ideoloGIca, politica, di ogni razza, al
di sopra di ogni credo, e di ogni differenza di credo religioso,
tutti i popoli della terra si pronuncerebbero per la pace contro
la guerra.
Orbene, chi rappresenta questi popoli, chi detiene nelle loro mani
i destini di questi popoli, deve raccogliere questa loro volont�
e fare in modo che la pace veramente sia duratura. Si spendono
miliardi per costruire ordigni di guerra, che se per dannata
ipotesi, ripeto, fossero usati sarebbe la fine dell'umanit�
intera del nostro PiaNETA.
E mentre si Spendono miliardi per costruire ORdigni di morte,vi
sono migliaia e migliaia di creature umane che nel mondo stanno
morendo di fame. Nel 1979, amici che mi ascoltate, sono morti nel
mondo 18 milioni di bambini per denutrizione.
Questa strage di innocenti pesa come una severa condanna sulla
coscienza degli uomini di Stato e, quindi, anche sulla mia
coscienza.
Io ripeto qui quello che vi ho detto l'anno scorso facendovi il
mio saluto augurale: si svuotino gli arsenali, si colmino i
granai.
Con questo auspicio io formulo per voi, cari amici, i pi�'
fervidi auguri. Non dobbiamo disperare. Vedrete che riusciremo ad
uscire da questo tunnel della violenza, della disoccupazione,
della recessione economica Perch� io credo nel popolo italiano.
Noi talvolta bramiamo autodenigrarci. Ma, vedete, cari amici,
l'altro giorno io ho ricevuto il Corpo DiplomatIco. E tutti i
diplomatici che rappresentano il loro Paese qui in Italia, tutti
hanno fatto gli elogi degli italiani che lavorano nei loro Paesi,
per l'intelligenza dei nostri connazionali, per la laboriosit� ed
anche per l'onest�.
Io ricordo che nel viaggio che ho fatto in Germania, ebbi
l'occasione di visitare gli Stabilimenti MAN. Ebbene, il direttore
generale di quegli stabilimenti ebbe a dirmi questo: "Vede,
Presidente, se per caso, improvvisamente, ci dovesse mancare
l'opera dei suoi 800 connazionali operai specializzati che
lavorano qui, non dico che dovremmo chiudere lo stabilimento,
questo sarebbe esagerato, ma ci troveremmo in una seria difficolt�,
perch� questi suoi connazionali sono veramente degli operai
ammirevoli, noi non ne possiamo fare a meno".
Dunque vedete che sono gli stranieri ad apprezzarci. Talvolta noi,
ripeto, ci disistiMiamo. Io ho quindi ragione di credere nel
popolo italiano, un popolo che ha saputo superare situazioni ben
pi� difficili di questa. E sapr� superare anche questa
situazione.
Ed allora � al popolo italiano che io mi rivolgo in questo
momento. E mi rivolgo esprimendo la mia ammirazione, la mia
riconoscenza e l'augurio pi� fervido. Vedrete che ce la faremo,
amici miei, ad uscire da questa situazione.
Ce la faremo, state certi.
Buon anno amici miei.
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