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Fermate la mano di questi invasati
Il governo del mitra, che con le mani lorde di
sangue strappa la Costituzione e impone provvedimenti eccezionali,
trasformandosi in regime, persiste nella sua strada di odio e di
sopraffazione. Nuove vittime con mostruoso cinismo ha seminato fra
la classe lavoratrice. Altri due braccianti sono caduti sotto il
piombo dei suoi poliziotti. Questo governo affoga sempre pi� nel
sangue, di cui pare non sia mai sazio e per sua volont�
"anno di sangue" e non "anno santo" � questo.
Lo sdegno per questi nostri fratelli che ad uno ad uno cadono
inermi sotto i mitra dei poliziotti, trasformati in esseri
disumani dagli ordini del ministro Scelba, � cos� forte da
impedirci quasi di scrivere. E come gi� ieri dinanzi ai morti, ai
poveri morti di melissa, di Torremaggiore, di Montescaglioso, di
Modena, oggi ci chiediamo perch� sono stati assassinati i due
braccianti d'Abruzzo. Quale la loro colpa per essere stati
condannati a morte?
Anch'essi come tutti gli altri loro fratelli prima di essi
vigliaccamente uccisi, chiedevano lavoro e pane, chiedevano,
quindi ci� che la Costituzione considera un sacro diritto per
ogni cittadino. E per questo solo per questo sono stati
assassinati.
Chi non sente scendere in s� l'orrore dell'azione criminale, che
pesa sul governo, ma ricade anche come un disonore sulla Nazione
intera guidata oggi per sua sventura da un gruppo di uomini, i
quali non pensano a soddisfare la molta fame dei lavoratori, non
pensano a placare gli animi, ma persistono, invece, a colmarli di
risentimenti, di odi, a dividere sempre pi� il Paese, a liberare
d'ogni ostacolo la strada della guerra allo straniero, cui si
dimostrano sempre umili e tremanti servitori dopo essere stati
violenti e sanguinari contro la classe operaia.
Possono rimanere indifferenti coloro, che rinnegata la loro antica
fede, chiusi nella loro vigliaccheria e nella bassezza dei loro
egoismi, presi dalle loro meschine ambizioni non sono ormai che
dei miserabili strumenti in mano della reazione clericale.
Ma gli italiani che non vogliono veder la patria insanguinata; che
intendono sia rispettata la vita umana e osservata la legge; che
sanno per recente tragica esperienza come la strada su cui si �
messo il governo del mitra porti alla dittatura e alla guerra,
debbono insorgere, reagire, ribellarsi. Non pu�, non deve essere
rispettato un governo il quale fa scempio d'ogni norma
costituzionale e della vita dei cittadini e perci� non
rappresenta pi� la legge ma contro la legge si � posto.
� contro la legge un governo, la cui prassi ormai �
l'illegalit� e l'assassinio.
Ogni italiano ha non solo il diritto, ma anche il dovere di
reagire e di ribellarsi, come ci siamo ribellati noi al governo
fascista, il quale non era che una associazione a delinquere.
E fra gli italiani, primo fra tutti non pu� rimanere indifferente
il capo dello Stato. Se si vuole evitare il peggio, se la guerra
civile si vuol tenere lontana dal nostro popolo, se non si vuole
che lo sdegno represso per carit� di Patria esploda
irrefrenabile, qualcuno deve ben intervenire. Perch� la pace
torni nel paese, perch� altro sangue innocente non sia versato,
perch� sia considerata sacra la vita di ogni cittadino, perch�
rispettata sia la costituzione, qualcuno � necessario che
intervenga a fermare la mano di questi invasati da follia
sanguinaria, ad opporsi a questo governo fuorilegge.
Non al popolo per ora questo pu� esser chiesto, se si vuole
risparmiare altre vittime e altre dure prove alla Patria. E allora
chi sta in alto stenta la gravit� dell'ora che volge, ascolti
l'angoscia, l'orrore, lo sdegno che si levano dalla Nazione intera
e intervenga oggi. Domani sarebbe troppo tardi. Troppo tardi per
tutti.
Perch� � chiaro che il governo del mitra � all'inizio della
sciagurata strada presa sotto l'ordine dei padroni di oltre
Oceano. L'onorevole De Gasperi ed i suoi complici sospinti dagli
interessi che rappresentano e dalla volont� prepotente dello
straniero cercheranno di percorrerla sino in fondo. Il
Dipartimento di Stato vuole sgombrare il suo cammino dall'ostacolo
che oggi vi si erge minaccioso contro la guerra: il movimento
operaio dell'Europa Occidentale. Per questo incita i governi di
Francia e d'Italia alla repressione violenta di ogni moto
popolare. E i due governi, presieduti entrambi da due cattolici
non cristiani, sembrano fare a gara nell'obbedire al padrone di
oltre Oceano. L'on. De Gasperi, incontrandosi ieri sera stessa con
il Sottosegretario americano per gli Affari Europei, con orgoglio
di servitore devoto gli avr� offerto, quale prova della sua
fedelt� agli ordini impartiti dal Dipartimento di Stato i due
poveri morti di Abruzzo.
Questa la strada su cui si trova il governo del mitra. Strada
della illegalit�, della repressione sanguinosa, dell'arbitrio,
della discordia nazionale, della guerra civile.
Intervenga chi pu� e chi deve perch� essa sia abbandonata per la
strada della legalit�, della concordia nazionale, della giustizia
sociale, della pace. Intervenga finch� non � troppo tardi.
Altrimenti sar� il popolo che interverr� un giorno e interverr�
con le sue sante ire represse da anni, con i suoi sdegni per le
infinite sopraffazioni, violenze, ingiustizie patite.
E allora avverr� quello che dovr� avvenire�
In "Avanti!", 22 marzo
1950.
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