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L'ATTENZIONE, 24 aprile 2004

DELITTO MATTEOTTI
UNA MOSTRA A FIRENZE NELL'80� DELL'ASSASSINIO
 

In Consiglio regionale dal 19 al 30aprile.

Interventi anche di Crema(Senato) e Biondi (Camera).

Contatti per portare la mostra a Montecitorio,Piemonte e Catalogna e vari comuni Giacomo Matteotti oltre il delitto.

 

Una ricerca dentro l�uomo, lo studioso, l�av-vocato, lo sportivo. Sono oltre 450 ireperti, tra documenti, foto, manifesti e cimeli (molti inediti) che tratteggiano,con assoluto rigore scientifico, la figura del segretario socialista nella mostra,organizzata da Consiglio regionale della Toscana ed Associazione Nazionale �Sandro Pertini�. L�esposizione, inaugurata a Firenze in Palazzo Panciatichi sar� visitabile fino al 30 aprile (lun.-ven.ore 15.00/18.30 e sabato ore 9.00/12.30.Festivi chiuso). Poi � come ha annunciato il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini - potrebbe essere ospitata in varie localit�. A breve dovrebbe arrivare la risposta dalla Camera dei Deputati, proprio il luogo simbolo in cui l�onorevole Matteotti pronunci� l�ultimo discorso con le pesanti accuse di brogli elettorali da parte del Partito Fascista. E poi i contatti sono in corso con le Regioni del Piemonte e della Catalogna e con tanti Comuni italiani, primi tra tutti Roma e Catania. L�omicidio di Matteotti, avvenuto il 10giugno di ottanta anni fa, segn� la storia d�Italia, perch� venne utilizzato dal fascismo per la completa abolizione delle regole democratiche e l�instaura-zione della dittatura. La mostra�Giacomo Matteotti � Storia e memoria� � costituita in gran parte da materiale originale, esposto per la prima volta, grazie alla donazione dell�archivio della famiglia del deputato socialista alla �Fondazione di studi storici FilippoTurati� di Firenze. Documenti inediti arricchiti anche da quelli provenienti da fonti istituzionali pubbliche e private di Vienna, Parigi, Bruxelles, Amsterdam, Buenos Aires. Durante l�inaugurazione � stata fatta sentire, per la prima volta, una registrazione della commemorazione di Matteotti fatta da Turati in Francia nel 1931.

�Bisogna ricordare questa figura di socialista �ha detto Nencini - per la sua coerenza politica, perch� era un riformista di altri tempi, poco ascol-tato dalla sinistra di allora. Egli lott� sempre con forza, ma sempre nelle sedi proprie delle istituzioni. Cos� come fece con il suo ultimo discorso alla Camera,sapendo gi� che il suo atto di accusa al fascismo lo avrebbe condannato a morte�.

L�attualit� dell�iniziativa per sensibilizzare i giovani � secondo il presidente della Regione Toscana Claudio Martini- � data da due fatti: il 60� della Liberazione dal nazi-fascismo e il significato da dare oggi al principio di libert� e democrazia. �Io non sono nato in Italia � ha detto Martini- e da ragazzo, al mio arrivo in Toscana, ho conosciuto Matteotti per via toponomastica, perch� quel nome ricorreva spesso in vie e piazze. Un segno di quanto qui sia radicato il ricordo ed il rispetto per l�uomo�. Lo storico Stefano Caretti, curatore del libro e della mostra, ha sottolineato l�errore di avere messo sempre l�accento sul delitto Matteotti e lasciato in ombra la dimensione umana e politica, in quanto l�esponente socialista aveva una cultura elevatissima, oltre che giuridico-economica, anche della narrativa, del teatro e praticava alpinismo e canottaggio. �Egliam� tantissimo la vita �ha detto Caretti - e la sua famiglia, cosa che ancora di pi� ci fa apprezzare il suo sacrificio�. A portare il saluto del Senato � intervenuto anche Giovanni Crema, il quale ha ricordato che Matteotti ha sempre privilegia-to le aule istituzionali, sia come Sindaco che come parlamentare. Anche Alfredo Biondi, a nome della Camera dei deputati, ha ricordato come Matteotti fosse�un volontario della vita e non un eroe della morte, perch� aveva un�originalit� politica che saldava innovazione con tradizione�. La mostra � composta da circa 450 �pezzi� suddivisi in nove sezioni, utili nella spiegazione sia delle capacit� di Matteotti a svolgere un incisivo ruolo di oppositore democratico e riformista nei confronti del fascismo, sia della psicosi vissuta dal regime nei confronti del �mito� creatosi clandestinamente sulla figura del martire antifascista, che dei fatti storici (compreso il �processo farsa� di Chieti agli assassini,con le istruzioni scritte di pugno da Mussolini) . Molti degli inediti si devono al lavoro affidato dalla vedova del deputato socialista, Velia, al fotografo Adolfo Porry Pastorel, che di nascosto riusc� a documentare quanto avvenne dopo il rapimento di Giacomo Matteotti (i testimoni e l�auto del rapimento, i volti degli assassini, il ritrovamento della giacca prima e del corpo dopo, il viaggio semiclandestino della salma fino a Fratta Polesine, i funerali e le manifestazioni di protesta ecc..). E poi esposti ci sono la lima (fu ipotizzato che fosse l�arma del delitto) ritrovata infilata sulla buca nel bosco della Quartarella, dove venne occultato il cadavere, e gli abiti che Matteotti indossava il 10 giugno 1924. La mostra ha ottenuto l�alto patrocinio del Presidente della Repubblica.

All�inaugurazione erano presenti i vice-presidenti Enrico Cecchetti e Leopoldo Provenzali, i capigruppo consiliari e molte rappresentanze delle Regioni europee (Spagna, Gran Bretagna, Olanda, Polonia, Romania). A loro nome � intervenuto Higini Clotas, vice-presidente del Parlamento della Catalogna.

(G. di I.)


 







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Informazioni:

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allestimento: Monica Mengoni
progetto grafico: Andrea Silei