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I GIUDIZI DELLA STAMPA SUI VOLUMI

�... si resta letteralmente sbalorditi davanti ad una raccolta cos� formidabile� 
(Giorgio Spini, Il Messaggero, 3 settembre 1983)

�...volume ottimamente curato da Stefano Caretti�
(Gianantonio Paladini, Il Gazzettino, 15 settembre 1983)

�bellissima raccolta epistolare... testimonianza eccezionale� 
(Arturo Colombo, Corriere della Sera, 12 giugno 1986)

�Oggi, grazie alla pubblicazione delle Lettere a Velia di Giacomo Matteotti... possiamo penetrare nell'intimit� di una coppia che pu� ben definirsi straordinaria�
(Dino Biondi, Il Resto del Carlino, 29 giugno 1986)

�... sono il documento pi� straziante e nobile che ci sia capitato fra le mani da tempo�
(Il Giorno, 13 luglio 1986)

�Una buona occasione per ripensare alla storia della scuola italiana nel nostro secolo�
(L'Indice, febbraio 1991)

�La raccolta consente al lettore di farsi un'idea chiara dell'ampio ventaglio di problemi, settoriali e generali, di cui soffriva l'istruzione italiana�
(Francesco Casadei, Storia contemporanea, marzo 1991)

�Caretti illustra, con sagacia e dottrina, le fasi dell'attivit� di Matteotti in relazione ai problemi della scuola�
(Carlo Cordi�, La Nuova Antologia, aprile-giugno 1991)

Questo volume � curato con 'intelletto d'amore', come i precedenti, da Stefano Caretti... una delle voci pi� autorevoli e qualificate della nuova storiografia
(Giovanni Spadolini, Il Messaggero, 13 settembre 1992)

�La lettura degli scritti di Giacomo Matteotti Sul riformismo, curati esemplarmente da Stefano Caretti, ci restituisce tutta la suggestione e la forza di quegli ideali
(L. Mascilli Migliorini, La Nazione, 1� dicembre 1992)

�Un Matteotti da ripensare, non solamente un martire�
(M. Bevilacqua, La Cronaca, 30 luglio 1993)

�Il mito di Matteotti. Un libro , un intero libro di testimonianza di espressioni di denuncia e di rammarico, di solidariet� o di protesta, di rabbia o di sdegno, esplose in rappresentanti di ogni ceto e di ogni rango... all'indomani del rapimento e dell'assassinio di Giacomo Matteotti�
(Giovanni Spadolini, Il Messaggero, 26 maggio 1994)

�La storia di come si alimenta il mito Matteotti, che si consolida nonostante i tentativi compiuti dal regime nell'intento di far dimenticare il sacrificio dell'eroe�
(Gabriella Marcucci, L'Unit�, 8 settembre 1994)

�Grosso impegno e assoluto scrupolo filologico di Caretti in uno dei libri pi� interessanti e ricchi della pubblicistica storica italiana�
(Luciano Della Mea, Il Grandevetro, settembre-ottobre 1994)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scritti di Giacomo Matteotti 

Editore Nistri-Lischi, Pisa
Pisa University Press, Pisa

a cura di Stefano Caretti
docente di Storia contemporanea all'Universit� di Siena. Autore di numerosi studi su figure e vicende del socialismo italiano. Dirige l'Archivio e la Biblioteca della Fondazione di Studi Storici "Filippo Turati" e dell'Associazione Nazionale "Sandro Pertini".


I volumi pubblicati in questa collana:
 
1.
SCRITTI SUL FASCISMO

a cura di Stefano Caretti

Nistri-Lischi, Pisa, 1983
L. 25.000

All'indomani dell'assassinio di Giacomo Matteotti, Piero Gobetti scrisse che si era voluto sopprimere il capo di uno stato maggiore. Lo schieramento antimussoliniano era, per la verit�, gi� in piena rotta. E' anche vero, per�, che Matteotti aveva dimostrato di avere le qualit� politiche e morali del capo, potenzialmente capace di raccogliere gli sparsi gruppi di resistenti a oltranza, sulla base di un piano organicamente concepito, senza illusioni di facili vittorie, ma con la precisa volont� di �non mollare�. Gli scritti di Matteotti che Stefano Caretti ripubblica concorrono a dare veridicit� e validit� al giudizio di Gobetti. Il bilancio del primo anno di governo fascista e la denuncia della parte che il fascismo aveva avuta nel �biennio rosso�, il biennio della scalmana massimalistica, integrandosi tra loro costituiscono infatti la motivazione di un piano di battaglia che associa il realismo politico di lungo periodo alla intransigenza che parte da un imperativo etico. Matteotti appare, senza forzature, come il primo, forse degli uomini politici italiani - certamente come il pi� coerente nel tirare dall'analisi le conclusioni e le direttive d'azione conseguenti - a intendere il fascismo nella sua complessit�, a intuire i caratteri di novit�, di originalit� rispetto a ogni precedente fenomeno reazionario, e a identificarne le tendenze di fondo.

(Dalla premessa di Gaetano Arf�)


2.
LETTERE A VELIA

a cura di Stefano Caretti

Nistri-Lischi, Pisa, 1986
L. 25.000

Pochi documenti hanno l'eloquenza dei carteggi - di certi carteggi - nel parlarci di uomini e cose del passato: soprattutto quando si tratti di lettere davvero private, che nessuno avrebbe dovuto vedere, oltre il destinatario. Difficile, se mai, � saperle leggere, quelle lettere, con la debita discrezione; pi� difficile ancora saperle interrogare, e intenderne le intenzioni e i sensi riposti, e apprezzarne il valore, e interpretarle nei loro contesti.

Le lettere di Giacomo Matteotti alla moglie, a Velia, dagli anni di fidanzamento al tragico 1924, che ora Stefano Caretti molto opportunamente pubblica per intero, doop averle parzialmente utilizzate in studi precedenti, costituiscono, appunto, un documento eccezionale per comprendere in profondit� la sostanza umana di lui, e spesso, quasi in trasparenza, i modi di sentire e di reagire di lei. Ma aiutano anche a mettere adeguatamente a fuoco comportamenti politici e, in prospettiva, situazioni drammatiche della vicenda italiana fra la prima guerra mondiale e il fascismo. A saper leggere e interrogare - giova ripeterlo.

(Dalla premessa di Eugenio Garin)


3.
SULLA SCUOLA

a cura di Stefano Caretti

Nistri-Lischi, Pisa, 1990
L. 25.000

Dall'opposizione alla guerra all'opposizione allo squadrismo, dall'opposizione alla legislazione gentiliana all'opposizione alla legge elettorale elaborata per affossare in Italia le libert� democratiche: questo � l'itinerario di Matteotti, senza un tentennamento, senza un passo falso. La presente raccolta ci consegna il suo impegno per i problemi della scuola: un impegno che muove dai primi diretti interventi compiuti nel Polesine per istruire i braccianti e si conclude con la presentazione in Parlamento dell'educazione popolare come un grande problema nazionale. Ma anche in questa sua convinzione (e dei socialisti e di pochi altri che si battono accanto a lui) egli trova ostacoli nella maggioranza moderata del Parlamento che si trincera dietro le difficolt� finanziarie per accantonare le sue proposte e i suoi progetti: una giustificazione troppo spesso addotta per rallentare o arrestare lo sviluppo quntitativo e qualitativo della scuola in Italia.

(Dalla premessa di Luigi Ambrosoli)


4.
SUL RIFORMISMO

a cura di Stefano Caretti

Nistri-Lischi, Pisa, 1995
L. 35.000

"Tutti i miei scritti e discorsi, dal 1898 ad oggi, in tempo elettorale e non elettorale, stanno a dimostrare la immutabilit� del mio pensiero socialista e della mia tendenza, dichiarati sempre, insieme alle pi� schiette e dure verit�, al proletariato polesano, senza illusioni e senza lusinghe mai". Ogni lettore di questo libro non pu� non consentire; non pu� non ribadire la pienissima verit� di queste parole; non pu� non attestare e ammirare la coerenza e costanza inflessibile di Matteotti. Donde il perpetuo valore etico-storico, di esempio morale, che serbano queste pagine...

Qui discopro, dopo tanti anni, il volto nuovo, per me nuovo, di Giacomo Matteotti. Nei miei ricordi, nelle mie fanciullesche immaginazioni e trsfigurazioni, �, od era, rimasto come un uomo totus politicus... Il totus politicus era. io credo, in Matteotti una necessit�, un Angst, come sapesse di aver molto e troppo da fare, e che i suoi giorni erano contati. Il tempo era breve. Ma seppe vincerlo. E cos�, oltre il tempo, n� solo per il martirio, ma anche per queste sue pagine, rimane.

(Dalla premessa di Piero Treves)


5.
IL MITO

a cura di Stefano Caretti

Nistri-Lischi, Pisa, 1995
L. 35.000

"Il mito di Matteotti". Un libro, un intero libro di testimonianze, di espressioni di denuncia o di rammarico, di solidariet� o di protesta, di rabbia o di sdegno, esplose in rappresentanti di ogni ceto e di ogni rango (intellettuali, politici, gente comune) all'indomani del arpimento e dell'assassinio di Giacomo Matteotti...

Categorie diverse, ma uno stesso rifiuto del delitto, del gesto di sopraffazione e di violenza, un identico idem sentire, un medesimo rispetto dei valori umani, della vita umana.

E poi il "mito" alimentato dalla devozione popolare, un mito che si consolida inarrestabile, nonostante i tentativi compiuti del regime (pronto a colpire gli stessi sentimenti di piet� di oscuri passanti, l� sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, dove si era consumato il misfatto) nell'intento di "far dimenticare" il sacrificio dell'eroe.

(Dalla premessa di Giovanni Spadolini)


6.
Velia Titta Matteotti
LETTERE A GIACOMO

a cura di Stefano Caretti

Nistri-Lischi, Pisa, 2000
L. 40.000

Nel 1986 Stefano Caretti pubblic�, con una ampia, esauriente introduzione e una premessa lucida e appassionata di Eugenio Garin, le Lettere a Velia di Giacomo Matteotti... Gi� nell'introduzione a quel volume, Stefano Caretti tracci� un ampio profilo anche di Velia Titta, sorella del celebre baritono Ruffo Titta (in arte Titta Ruffo) e asser� che le lettere di Velia a Giacomo erano "meritevoli un giorno di stampa completa o almeno largamente antologica". Quel giorno � venuto, e con ragione Caretti ha pubblicato tutte le lettere di Velia a Giacomo... Su Velia, ancor pi� che nel volume precedente, qui Caretti si sofferma a lungo; non soltanto sui suoi rapporti con Giacomo, ma sulla sua infanzia e prima giovinezza non immuni da turbamenti familiari e da tristezze, sulle sue prive di poetessa e di autrice di un romanzo, L'Idolatra, che suscit� meritato interesse.

(Dalla premessa di Sebastiano Timpanaro)


7.
Giacomo Matteotti
SCRITTI GIURIDICI

a cura di Stefano Caretti

Nistri-Lischi, Pisa, 2003
due volumi
� 45,00

Giacomo Matteotti, quando abbandon� i diletti studi penalistici per il carattere assorbente dell'impegno politico, da lui sempre vissuto come sacrificio, era all'altezza, quale studioso e quale scrittore, dei pi� ardui problemi del diritto penale e della procedura penale, dei quali aveva non solo una adeguata visione dommatica ma che dominava in vista di un progresso reale della legislazione e della giurisprudenza. La ripubblicazione in forma ordinata dei suoi scritti giuridici ha non solo il valore di un ulteriore omaggio reso alla sua memoria, ma anche quello di una doverosa sua collocazione nella storia delle dottrine penali.

(Dalla presentazione di Giuliano Vassalli)

 


8.
Giacomo Matteotti
SCRITTI
ECONOMICI E FINANZIARI
a cura di Stefano Caretti
 

Pisa University Press, Pisa, 2009
due volumi
� 50,00


I due tomi di Scritti economici e finanziari avvicinano al traguardo l'edizione delle opere di Giacomo Matteotti curata da Stefano Coretti: finora sette volumi, alcuni dei quali in pi� tomi. Si tratta di un'opera poderosa - la pubblicazione del primo volume risale al 1983 - che ha quindi richiesto oltre ventisei anni di lavoro. Un impegno di quest'ampiezza non pu� essere spiegato solo dal pur del tutto giustificato desiderio di rendere omaggio a un martire della lotta al fascismo. Si tratta anche, anzi soprattutto, di ricostruire il pensiero di uno dei massimi esponenti del socialismo riformista italiano: di comprendere il suo contributo al dibattito culturale e politico dell'epoca, ma anche di trarne indicazioni e insegnamenti per affrontare la diff�cile situazione di oggi.

[Dalla premessa di Alessandro Roncaglia ]


 

 


9.
Giacomo Matteotti
L'AVVENTO DEL FASCISMO

a cura di Stefano Caretti
 

Ed. Plus, Pisa, 2011


 


10.
Giacomo Matteotti
EPISTOLARIO (1904-1924)

a cura di Stefano Caretti
 

Ed. Plus, Pisa, 2012




11.
Giacomo Matteotti
SOCIALISMO E GUERRA

a cura di Stefano Caretti
 

Ed. Plus University Press, Pisa, 2013




12.
Giacomo Matteotti
SCRITTI E DISCORSI VARI

a cura di Stefano Caretti
 

University Press, Pisa, 2014

 

� Fondazione di Studi Storici "Filippo Turati"