Cheap NFL Jerseys China Cheap NFL Jerseys Free Shipping Wholesale NHL Jerseys China Wholesale Jerseys From China Cheap NFL Jerseys Free Shipping Cheap NFL Jerseys For Sale Cheap Jerseys Free Shipping Wholesale NFL Jerseys From China Cheap NFL Jerseys Sale Cheap Nike NFL Jerseys China Wholesale Jerseys Free Shipping Cheap NFL Jerseys Wholesale Wholesale NFL Jerseys Online Cheap NFL Jerseys Wholesale Cheap Jerseys Free Shipping Cheap NFL Jerseys China
Coach Outlet Coach Factory Outlet Coach Outlet Store Coach Handbags Outlet Coach Outlet Coach Factory Outlet Coach Outlet Coach Handbags Coach Site Michael Kors Outlet Michael Kors Handbags Outlet Cheap Michael Kors Michael Kors Outlet Michael Kors Handbags Outlet Cheap Michael Kors Michael Kors Outlet Michael Kors Handbags Outlet Cheap Michael Kors
 

 


Truppe tedesche di stanza nell'Egeo


Fanti italiani a Cefalonia


Walter Reder dopo l'arresto


Il monumento ai martiri di Sant'Anna di Stazzema

 
     
 
 
 

 

 


 

Materiali primo anno
<<torna alla sezione precedente 


 


Un diario del 1943 dall�isola di Rodi 


A volte brandelli di storia si ricompongono uscendo dal silenzio in cui tanti eventi bellici riposano. Devo confessare che ho il timore di disturbare questo sonno della storia nel giaciglio del tempo, d�invadere senza rispetto il tenero sentire di un giovane militare di Stazzema che non fece mai pi� ritorno a casa ma che comprese, nell�angoscia dell�intimo, che questa drammatica evenienza poteva purtroppo accadergli, lasciando cos� scritte nel suo diario di militare profonde tracce di questa pena, che ogni giorno gli conficcava e gli imprigionava sempre di pi� l�animo, prigioniero come lui di tristi presagi che neanche saltuari bagliori della giovanile speranza riuscivano a dissolvere completamente. Pur sapendo che i famigliari del soldato Ettore fecero stampare il diario del figlio nella tipografia R. Bacci di Pietrasanta per farne dono ai conoscenti, intendo lo stesso usare solo il nome del soldato perch� di questa drammatica testimonianza storica non voglio rischiare di rovistare nella delicatezza dei sentimenti che custodisce sempre un diario. 

Voglio entrare nella vicenda in punta di piedi. In quel �papp� scritto dal ventiduenne caporale si coglie il brivido dell�invocazione emessa da un militare �improvvisamente bambino� che, impaurito, s�aggrappa, raddoppiando teneramente la pi (termine davvero inusitato per noi stazzemesi dai sentimenti tenuti al coperto della scorsa dura di montagnini senza debolezze, molto pi� soliti dire mi pa, mi ma con cui raccogliere l�affetto per i genitori), al padre lontano per non farsi psicologicamente travolgere dal peggiore evento che poteva riservargli la vita: la guerra. Ma la testimonianza � storicamente rilevante e umana, ed �, in questi ultimi tempi, ritornata attuale. Pertanto, una copia del diario l�ho inviata al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che con il suo pellegrinaggio a Cefalonia, il primo marzo scorso, ha voluto dare l�onore della memoria alle migliaia di soldati italiani che consapevolmente compirono, dopo l�8 settembre 1943, i primi atti della Resistenza per il riscatto della Patria Italia. Anche nell�isola di Rodi fu cos�. E il soldato Ettore ne ha lasciato un indubitabile e marcato esempio. Le armi che lo temprarono furono Dio, i genitori, la patria, la fidanzata e l�amicizia. Con questa memoria diventa ancora pi� pressante la richiesta che la lezione alla concordia tra popoli, razze e religioni, che verr� impartita dal quel futuro ambone che sar� il Parco della Pace di Sant�Anna di Stazzema, accolga anche le fulgide pagine d�eroismo e di sacrificio che hanno scritto i militari italiani, obliati da un dopoguerra non certo riconoscente di onori tributati nei loro confronti. I giovani devono conoscere che la Resistenza inizi� da quei soldati che vennero additati come traditori e che invece furono i primi resistenti con i quali si ricostitu� il tessuto lacerato dal fascismo dell�onore e della coscienza della Patria Italia. �Vi ho amato tanto tutti, del pi� puro amore. Coraggio!!!�.Finisce cos�, nel dicembre del 1943, il diario del caporale Ettore, rivolgendo il caro pensiero al babbo Alfredo e alla mamma Laura e alla fidanzata Silvia. 


Fu il toccante messaggio che arriv� alla famiglia del ventiduenne soldato, inquadrato nel 15� Reggimento Genio di stanza all�isola di Rodi dal 19 maggio 1943 all�8 settembre, quando i militari italiani, dopo aver resistito e combattuto contro le truppe tedesche per quattro giorni, a mezzogiorno del 12 settembre ubbidirono �all�ordine di cessare le ostilit� contro i tedeschi�, e furono fatti prigionieri. Ettore non fece pi� ritorno a casa. Sul suo corpo non ha pianto nessuno. Ettore � polvere dispersa, � aria, � acqua di mare che frange le scogliere della storia. � gabbiano di speranza che vola e accomuna la sua storia a quelle migliaia e migliaia di morti che non hanno avuto il legno delle bare inumidito dalla lacrima dei loro cari. Lontani, dissolti, ebbero copiose lacrime sulle foto e tennero accese di dolorosa brace le speranze di chi invano attese alle finestre, sulle strade e alle stazioni il miracolo del ritorno del figlio, del padre, dello sposo, del fidanzato; o almeno il corpo su cui poter piangere una volta per sempre e dargli cristiana e serena sepoltura. 

Assieme ad oltre 4.000 militari italiani, il geniere Ettore fu inghiottito dal Mar Egeo la sera dell�11 febbraio 1944, quando il piroscafo, che era salpato nel pomeriggio da Rodi e sul quale i prigionieri italiani erano stati stipati all�inverosimile, direi in maniera colpevole, per il trasferimento ai campi di concentramento germanici, naufrag� presso l�isola di Coidano. Del piroscafo sono restati sconosciuti il nome e la nazionalit�. Si sa che pochi prigionieri italiani si salvarono. Cos� si legge nell�atto di morte che la Commissione Interministeriale ha ricostruito nel 1954, dopo 10 anni trascorsi dal giorno in cui il caporale Ettore fu dato per disperso in mare. Sicuramente il diario fu recapitato ai famigliari che vivevano a Pontestazzemese, precisamente in uno degli edifici dell�allora miccificio �Giorgini, Maggi e Bertellotti� ubicato in localit� Martinetto, dove il babbo del quasi ventitreenne soldato lavorava con il barroccio alla mansione del trasporto dei rotoli della miccia, da un certo Guglielmi, che nel �43, per lavoro, si trovava con la famiglia a Rodi, cui il giovane soldato di Pontestazzemese affid�, nel mese di dicembre, la valigia con gli effetti non strettamente necessari, sicuramente tra essi c�era anche il diario, presagendo che non sarebbe restato per molto prigioniero a Rodi. � 

Chiedo solo a Dio la grazia di un giorno ritrovarsi tutti e cos� felici ricominciare una vita migliore, e dimenticare questi tristissimi giorni. Coraggio e avanti con fede!� �Pensando � prosegue nello scrivere le ultime volont�, con le quali termina il diario che aveva iniziato a scrivere il 5 maggio 1942 - che un giorno o l�altro forse dovr� lasciare il reparto dove sono e perci� andare via da Rodi, lascio la mia valigia, con gli oggetti non necessari e con quei ricordi che un giorno rivedr� volentieri, se tutto va bene, se ci� non fosse e se Iddio non mi concedesse questa gioia, prego la famiglia Guglielmi che il tutto, ben poca cosa ma a me tanto cara, sia spedita ai miei cari, che terranno quale ricordo mio, pensando che ho mantenuto la mia idea fino in fondo, e di ci� siatene orgogliosi, cari papp�, mamma e Silvia. Vi bacio tutti e vivo di questa speranza. Coraggio e fede! 

Ettore, insieme all�amico fiorentino Poggioli ed agli altri prigionieri italiani, era giunto a Rodi il 27 ottobre, trasferito via da Maritza a causa dei continui bombardamenti degli aerei inglesi a cui erano sottoposti i tedeschi e le camicie nere, attacchi che avevano procurato morti e feriti tra i soldati italiani in costrizione di prigionia. Fu una marcia forzata di oltre tre giorni. �Giorni dolorosi � scrive -, senza mangiare, e camminare tra valli, salire monti canali ecc, cibarsi coi fichi, acqua e qualche sigaretta che avevamo ancora, e cos� con questa vita che dura oltre tre giorni dormendo a sera sotto il bel cielo stellato, pensando al morbido letto di casa�si arriva a Rodi il 27 a sera stanchi, affamati, ma pi� contenti perch� ci eravamo allontanati dalle bombe che mi avevano fatto tremare molto, giorni di prigionia gi� duri per se stessi e poi senza notizie da casa; molti pensieri vengono alla mente, chi sa cosa penseranno di me? Chi sa cosa faranno? � un forte dolore penso alla mia cara Silviuccia, mi dimenticher�? 

A Rodi, Ettore e l�amico Poggioli, furono prigionieri addetti alla Centrale Civile d�Allarme, diretta dall�ing. Antonio Macchi e sotto il comando del capitano Nocchi. Dal 1 dicembre gli � tolta la paga, che consisteva in �.2 giornaliere e sottoposto alla diminuzione della razione viveri, �in modo da non sfamarci nemmeno una sola volta dei due pasti giornalieri�. Pochissimo pane, 125 g. di pasta e 85 g.di riso. Si sfoga: �Come si pu� vivere con questo e senza un soldo? Si pu� comprendere da questo le sofferenze materiali, ma se almeno ci lasciassero in pace a fare il nostro servizio, senza pi� tormentarci! Invece dal primo del dodici, il nuovo Tenente Comandante (Angelmo) ci chiede continuamente la nostra adesione, come �Combattenti� o come �Lavoratori con le forze armate tedesche�, e ci fa osservare che, aderendo, saremmo con una buona razione di viveri, ed una paga giornaliera di �.12,50 oltre a tutti i benefici delle Truppe Tedesche. Alcuni cedono, ma i pi� restano duri a questi allettamenti, che ci fanno vedere proprio chiaro e lampante di quanto sono bravi di fare quelli che si chiamano Italiani, mentre noi ci chiamano Traditori e cos� siamo costretti a non uscire per non farsi pescare fuori, che ci� comporterebbe la spedizione in continente con tutti i rischi del viaggio. La vita � dura, il morale � buonissimo, ma l�idea rimane salda. Quante cose potrei raccontare di questi giorni, ma forse � meglio di n�, perch� un giorno leggendole mi renderanno per sempre triste e come chi le potr� leggere. Mamma, babbo e Silvia, l�unico pensiero mio siete voi, e soffro immensamente pensando pure in che stato vi troverete, senza mie notizie. Ma coraggio! 

La saldezza dell�idea del caporale Ettore si comprende meglio quando il 28 ottobre annota sul suo diario: �Il 28 ottobre viene celebrata in Rodi la ricorrenza Fascista. Vi sono truppe tedesche, pochi fascisti, i nostri soldati presi al campo di concentramento, vengono alzate le bandiere tedesca, italiana, senza lo stemma Reale, con il gagliardetto del fascio; le camicie nere compiono atti villani contro le figure del Re e di Badoglio, e viene rimessa fuori la foto del Duce. Viene fatto cose che fanno vergogna per noi stessi italiani, cos� nel mondo che tutti ci guardano, ma ormai gli animi sono uno contro l�altro e accecati da idee pi� o meno vere sciupano il prestigio del popolo italiano, di fronte al mondo che ci guarda. Rinuncio a scrivere su questi fogli la mia vita che trascorro, pi� dettagliatamente, perch� nessuno sappia mai quello che ho sofferto materialmente e pi� di tutto moralmente, durante questi tristi giorni di prigionia�. 

Il giorno avanti, 27 ottobre, scriveva, ricordando che il loro servizio, nonostante fossero prigionieri, andava avanti indisturbato: �Dal Q.G. si passa in forza al nostro reparto autonomo creato da tutti noi militari italiani in servizio per la popolazione civile, e cos� viene chiamato Reparto Speciale Protezione Antiaerea; ci danno un bracciale con sopra la scritta del Reparto e il permesso di presenza a Rodi; sicch� in questo tempo tutti i militari italiani vengono allontanati da Rodi e concentrati. Scene poco belle si verificano tutti i giorni, da parte delle truppe tedesche e delle nostre camicie nere al loro servizio.(�)� Importantissima � la testimonianza che d� per il giorno 8 settembre 1943: l�armistizio. Scrive : "Ore 19,30, si ha la notizia dell�armistizio, mi sembra di impazzire dalla gioia. La notizia si propaga, � tutto un urlare di gioia, incominciano a sparare in aria le batterie, fucili, ecc. Suona l�adunata e il Magg. Ci invita a rimanere calmi per appurare la cosa. Con impazienza si attende le ore 20,30, ed infine viene letto il comunicato che ci conferma la verit�. Ma purtroppo la gioia dura poco. Ero molto felice e con l�amico Poggioli ci abbracciavamo come pazzi. Nella nottata per� i tedeschi tentano di occupare i nostri campi d�aviazione, ecc. Comincia la vera guerra, quelli che prima erano nostri amici, sono ora i pi� terribili nemici. 

Poi il diario riporta quattro giorni di battaglie contro le truppe tedesche, mentre gli aerei inglesi lanciano manifestini con gli ordini, per i militari italiani dell�Egeo, di tenere i tedeschi impotenti. I Mas e i velieri carichi di soldati fuggono verso le coste turche. Il 12 settembre avviene la resa ai tedeschi. I magazzini sono alla merc� del saccheggio. Alle 17 i soldati italiani vengono disarmati. I tedeschi prendono il posto dei militari italiani alla postazione di S. Stefano. 

Rimaniamo l�- scrive il caporale Ettore � senza sapere cosa succeder� di noi�. Lontana era Atene, che Ettore aveva visitato dal 16 al 19 maggio �43, nei giorni d'attesa per il suo alloggiamento definitivo sull�isola di Rodi. Era arrivato con un volo da Brindisi. Aveva pianto, lasciando l�Italia. Il 5 maggio, partendo da Genova, nel trasferimento via Roma, Brindisi, Atene e isola di Rodi, passando da Viareggio, Ettore sent� la necessit� di telefonare a casa. Era angosciato dal terribile pensiero della lontananza che gli si profilava e dai pericoli che avrebbe incontrato. 

Il babbo, la mamma e Silvia erano un tutt�uno nel suo cuore gonfio di tristezza. Erano il momento d�affetto che pi� gli faceva male durante quel distacco, che la guerra volle per sempre. Unito e forte, questo coagulo d�amore lo seguir� e lo angustier� per tutta la parte finale della sua tragica vicenda di militare. Durante la terribile notte dell�11 febbraio del �44, sicuramente avr� pensato a loro, prima di lasciarsi vincere dal fondale dell�Egeo. Il caporale Ettore ritorna oggi nella sua Pontestazzemese con questo scritto, a poca distanza di tempo dalla vista a Cefalonia del Capo dello Stato Ciampi, che, nell�occasione, ha rotto l�argine del silenzio alzato sopra tanti soldati italiani, ridettando alla storia la data della nascita della Resistenza. Sento che questo scritto avr� la forza di far trovare alle giovani generazioni che saliranno al Parco della Pace di Sant�Anna di Stazzema la lezione d�esempio alla resistenza e all�attaccamento alla Patria dei militari italiani. La troveranno, questa memoria, dislocata su quel crinale del dolore che � il Col di Cava, lungo quell�incerto e difficile sentiero che porta alla verit� della pace. S�affaccia sul mar Tirreno, l� dove cielo e mare combaciano all�orizzonte l�azzurro, laggi� dove i militari dispersi sono aria, mare, cielo, ossigeno delle coscienze future. Sar� un colle segnato dai simboli della barbarie, sferzato dal vento dei perch� furono possibili tante tragedie umane. La Verit� e la Giustizia hanno ritrovato lo spiro della ricerca storica e dell�attenzione istituzionale per uscire dallo stato di bonaccia. Ma la traccia vera alla pace sar� quella che riuscir� a marcare profondamente il sentire profondo degli uomini. Solo allora del sacrificio del geniere Ettore e di migliaia di dispersi potremo dire che non fu inutile. 


NB: Questo testo � stato pubblicato il 14 marzo 2001


 

   
     
 

Materiali primo anno

1. Un Diario del 1943 da Rodi
2. Un articolo del Tirreno
3. Schema intervista
4. Riassunto intervista a Giuseppe Vezzoni
5. Intervista a U.A.
6. Intervista a L.B.
7. Intervista a due sorelle
8. Bibliografia

Materiali secondo anno
1. Lampi di guerra
2. Intervista sulla guerra
3. Testimonianza
4. Intervista a Emore Ascari
5. Intervista a Antonio Bazzichi e Franca Frati
6. Intervista a Cosetta Carducci
7. Intervista a Michele Della Tommasina
8. Intervista a M.L.
9. Intervista a Adele Masetti
10. Intervista a Alda Mencaraglia
11. Intervista a Pasquino Pasquini e Franca Dini
12. Intervista a Aladina Pistolesi
13. Intervista a Fulvio Quintavalle
14. Intervista a Anna Maria Tongiani
15. Tra storia e ricordo

 
 
Scarica la
documentazione in formato Acrobat Reader

-
materiali primo anno
-
materiali secondo anno


se non si dispone del programma cliccare sull'icona qui sotto