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J.M. Lambin (direction) Casa editrice:Hachette, Paris 1994 Analisi di Mariangela Aliperto e Laura Montemagni. Sigla nel testo: (F)


H. G�nther-Arndt, D. Hoffmann, N. Zw�lfer Casa editrice: Jahrhundert, Cornelsen, Berlin 2000 Analisi di Mariangela Aliperto e Laura Montemagni.
Sigla nel testo: (D)



N. Gace�a, L. Mladenovic Maximovic, D. Zivkovic Casa editrice: Istituto per i libri di testo e le attrezzature didattiche, Beograd 1998 Analisi di Francesca Lombardi e Ilaria Giannini.
Sigla nel testo: (YU)


A. Radziwitt, W. Roszdowski Casa editrice: Wydawnictwo Naukowe PVN, Warsawa 1994 Analisi di Francesca Lombardi e Ilaria Giannoni. 
Sigla nel testo: (P)


A. Prosperi, P. Viola Casa editrice: Einaudi scuola, Milano 2000 Analisi di Giacomo Paolicchi 
Sigla nel testo: (PV)


G. Gentile, L. Ronga, A. Salassa Casa editrice: La Scuola, Brescia 1999 Analisi di Mariacristina Bertacca 
Sigla nel testo: (GRS)

 
     
 
 
 

 

 


 

Materiali primo anno
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La guerra razziale 

Assumiamo questo titolo da D, che presenta questo aspetto come centrale. La guerra razziale � una guerra verso l�interno e verso l�esterno Le sue prime vittime furono gli handicappati, i minorati fisici e psichici della Germania. 

Subito dopo l�inizio della guerra commissioni di medici li esaminarono riguardo alla loro attitudine al lavoro. Chi non era in grado di lavorare era assassinato in istituzioni di annientamento camuffate da casa di cura e degenza, in mezzo alla Germania. L�uccisione col gas dei soggetti pi� deboli e pi� innocui della societ� era la logica conclusione della igiene razziale perseguita dal Nazionalsocialismo. Tuttavia ci fu nella popolazione tedesca una resistenza, innanzitutto tra i parenti degli assassinati e nelle Chiese. Le azioni di gasamento furono perci� interrotte; tuttavia continuarono a morire molti handicappati per iniezioni letali di medici. 

Complessivamente durante la guerra furono assassinati 200 mila handicappati. Dal 1943, l�annientamento sistematico comprese anche gli zingari che erano stati classificati razze inferiori, Sinti e Rom. Almeno 20 forse 40 mila di loro furono trasportati ad Auschwitz e l� assassinati dalle SS. 

La sistematicit� della guerra razziale raggiunse il suo culmine delinquenziale con l�annientamento della popolazione ebrea d� Europa. Dapprima gli ebrei vennero riuniti nei ghetti. Dal settembre del 1941 per loro c�era l�obbligo in Germania e nei territori occupati di portare la croce gialla giudaica. 

Dopo la conferenza di Wannsee del 20 gennaio 1942, inizi� la deportazione sistematica degli ebrei nei campi di annientamento dell�Europa orientale. Circa 6 milioni furono uccisi attraverso razioni da fame, attraverso esecuzioni col gas. Solo ad Auschwitz furono uccise circa un milione di persone. 

Giudichiamo importante questa ulteriore precisazione, che investe la responsabilit� di un popolo. A questi assassinii hanno partecipato centinaia di migliaia di persone in Germania e in Europa, come medici, come poliziotti, come ferrovieri, come produttori di beni e servizi, come produttori e fornitori di gas, come soldati e come personale del lager SS. Solo pochi hanno protestato. (La Germania nella Seconda guerra mondiale, pp. 95-96) Anche nella trattazione precedente, D aveva denunciato una acquiescenza colpevole. Cos�, per esempio, aveva commentato la Kristallnacht. Il pogrom effettuato nella notte dal 9 al 10 novembre del 1938, la cosiddetta notte dei cristalli, ha tre aspetti: la volont� non nascosta di annientamento, la completa mancanza di diritti degli ebrei in Germania, la noncuranza della popolazione tedesca (�Wegsehen�). (La politica razziale del nazionalsocialismo, pp. 94-95) 

L�evidenza con cui l�argomento � trattato � diversa, anche se l�informazione di base non manca in nessuno dei manuali analizzati. GRS, che vi dedica poche righe nel capitolo sulla guerra, aveva per� un paragrafo sull�antisemitismo in un precedente capitolo sul nazismo. Rischiano di apparire per� alquanto retoriche e riduttive, banalizzanti rispetto ad una necessit� di spiegazione storica, espressioni come queste: �Fu questo il pi� grande massacro della storia mondiale, un �olocausto� che immol� pi� di cinque milioni di vittime innocenti�(DPCC, p.303). Maggior rilievo storiografico al problema � data in GSV, che dedica una scheda alla questione dei genocidi nella storia e della �unicit� di Auschwitz. 

Maggiore visibilit� ha il problema in PV, che titola l�intero capitolo �La Seconda guerra mondiale e il genocidio degli ebrei� e che dedica al problema due ricchi paragrafi, che si chiudono con il tema della inesplicabilit� dell�esperienza dei lager. [�] esperienza collettiva assolutamente sconvolgente [�] esperienza cos� mostruosa [�] caso limite, che si colloca ai confini di ci� che pu� essere spiegato o lasciato inesplicato, ricordato o dimenticato: un caso che pi� di qualunque altro dimostra la centralit� e insieme le lacune insuperabili della riflessione storica. (p. 217-218).

Dei manuali esteri, si � detto che F dedica un capitolo quasi per intero al problema, con grande ricchezza di dati, fotografie, statistiche, cartine. Aggiungiamo il rilievo che YU d� all�aspetto razziale della politica dello stato croato �ustascia� di Ante Pavelic, considerato emulo della politica nazista. Lo stato fu organizzato secondo regole naziste. L�obiettivo era di costruire uno stato etnicamente pulito. Progettarono di annientare le etnie inferiori, Ebrei, Serbi e Rom (zingari, considerati �senza valore�). Dalla fine di aprile 1941 cominciarono i massacri nelle citt� di Bielovar, Glina, Lira, Kordun, poi in Bosnia ed Erzegovina. Furono costruiti i campi di sterminio [�] in due mesi abbandonarono la Croazia 100 mila profughi, che si rifugiarono in Serbia. I sacerdoti ortodossi furono perseguitati e le chiese bruciate.[�] La chiesa cattolica di Roma non condann� mai i crimini compiuti dagli Ustascia. Si d� a questo riguardo rilievo alla figura dell�arcivescovo di Zagabria Stepinaz, che �incitava gli ustascia� nella loro politica. Una foto documenta il campo di concentramento di Jasenovac, dove �furono uccisi 700.000 persone� (p.120).

A. Giardina, G. Sabbatucci, V. Vidotto Casa editrice: Laterza, Roma-Bari 2000 (n.e.) Analisi di Marco Rossetti 
Sigla nel testo: (GSV)

F. Della Peruta, G. Chittolini, C. Capra Casa editrice: Le Monnier, Firenze 1997 - Analisi di Alessio Leonardi 
Sigla nel testo: (DPCC)



 

   
     
 

Materiali primo anno

1. Le vicende nazionali 
2. Le vicende italiane
3. Responsabilit� della guerra
4. La guerra razziale
5. La resistenza italiana
6. La resistenza in Europa
7. Il dopoguerra in Europa
8. Osservazioni e conclusioni
9. European Partners

Materiali secondo anno
1. Scheda-campione
2. Temi evidenziati nei testi
3. Analisi del Manuale Histoire
4. Europa, Europe
5. Una prospettiva tedesca
6. Unit� europea e Spagna
7. Scheda dei contenuti
8. Antologia
9. Lezione di G. Mammarella
10. Tabelle comparative tra manuali

 
 
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materiali primo anno
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